18 dicembre 2019, 80° anniversario della morte del Dott. Paolo Bizziocchi "padre dei poveri" - Comune di Ravarino

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18 dicembre 2019, 80° anniversario della morte del Dott. Paolo Bizziocchi "padre dei poveri"

 

18 dicembre 2019, 80° anniversario della morte del Dott. Paolo Bizziocchi "padre dei poveri"

In occasione del 80° anniversario della morte del Dott. Paolo Bizziocchi, pubblichiamo il risultato di una breve ricerca storica condotta, presso l'Archivio Storico del Comune, della Dott.ssa Ombretta Piccinini.

 

Paolo Bizziocchi, medico condotto di Ravarino

Sassuolo 27 gennaio 1879 - Ravarino 18 dicembre 1939

 

Paolo Bizziocchi nacque a Sassuolo il 27 gennaio 1879 da famiglia benestante. Il padre Giuseppe è così definito nei registri di popolazione del Comune di Ravarino. Questo gli permise di dedicarsi agli studi di Medicina e Chirurgia e di laurearsi presso l'Università di Modena. Dopo un periodo di tirocinio, nel 1908, presentò domanda di assunzione in qualità di medico condotto al Comune di Ravarino, che aveva bandito un concorso per la copertura di un posto proprio per la "frazione del Capoluogo". A quel tempo su tutto il territorio era presente un unico medico, Stefano Martinelli, che si occupava, in particolare, della popolazione di Stuffione.

Il medico condotto era alle dirette dipendenze del Comune e tra i suoi obblighi c'era quello di prestare assistenza gratuita ai poveri; la condotta imponeva inoltre per legge un'assistenza medica continua, diurna e notturna, all' intera comunità e due sole settimane di ferie all'anno. Non è dunque un caso se, prima di procedere all'assunzione di un nuovo medico, il Consiglio Comunale di Ravarino stabilì un Capitolato per i medici in cui si legge: ...i medici condotti non potranno assentarsi dal rispettivo riparto senza autorizzazione dell'autorità Comunale, eccetto il caso di assenza brevissima e non periodica. In caso di periodica dovrà combinarsi con l'altro medico per la sostituzione d'urgenza.

Al concorso presentarono i loro titoli sei aspiranti, ne furono selezionati quattro:

Muzzarelli dott. Attilio: punteggio 30/30

Ferrari dott. Emilio: punteggio 29/30

Bellentani dott. Giuseppe: punteggio 28/30

Bizziocchi dott.Paolo: punteggio 28/30

Il 17 luglio 1908 si riunì una commissione esaminatrice a cui parteciparono tredici persone, che dopo aver ascoltato i concorrenti, misero ai voti la decisione finale: in dodici votarono a favore dell'assunzione del Dott. Paolo Bizziocchi. Egli iniziò così il suo lavoro a Ravarino con la paga annuale di 2.000 lire a cui si aggiungevano le 250 lire previste per la sostituzione del suo collega quando andava in ferie. Intanto trovò casa e nel settembre del 1908 prese definitivamente la residenza a Ravarino trasferendosi da Montecchio. Dopo pochi mesi, agli inizi del 1909, si unì a lui tutta la famiglia: la moglie, Giuseppina Giglioli, il padre Giuseppe, i quattro fratelli: Antonio, Roberto, Anna e Maria.

Nel 1910 fece domanda per essere proposto alla carica di Ufficiale Sanitario Comunale producendo l'attestazione rilasciatagli dall'Università di Modena il giorno11 aprile 1908 e: comprovante aver egli compiuto con diligenza il corso teorico-pratico di questa Università in Igiene. Considerando che l'altro medico, Stefano Martinelli, di Stuffione, non possedeva quella particolare abilitazione e che Bizziocchi abitava ed esercitava nel capoluogo, l'amministrazione sottoscrisse la sua nomina dopo aver ottenuto l'autorizzazione prefettizia. L'Ufficiale Sanitario era il funzionario presposto all'Ufficio Sanitario di un Comune (era detto anche Ufficio d'Igiene) perché era stato istituito nel 1888 con la delicata finalità di vigilare sulla situazione igienica generale della popolazione.

Paolo Bizziocchi prestò la sua opera di medico a Ravarino per 32 anni, fino alla morte, che lo colse il 18 dicembre 1939. Lasciò la moglie e i suoi tre figli: Giuseppe, Roberto e Antonietta.

Fu uomo di forti principi morali, di grande perizia professionale, per tutti esempio di dedizione al lavoro e alla famiglia. Egli ha dunque incarnato perfettamente la figura del medico condotto, rispettata e nel contempo amata. Forse, qualche volta, intimamente temuta, per tutto ciò che essa significava. Sicuramente le famiglie, soprattutto se povere, lo accoglievano al meglio e si raccoglievano silenziosamente in disparte mentre visitava il malato. E quando se ne andava portava forse, come pagamento, un piccolo omaggio in natura: alcune uova, verdure dell'orto, magari un pollo.

Fu sicuramente molto amato: lo rivela il ricordo di lui che ancora perdura tra i Ravarinesi che, oltre a definirlo " padre dei poveri", gli hanno dedicato una via ed un bel parco nel cuore del paese, dove è stato posizionato un suo busto di marmo, tra l'altro molto somigliante. Da fonti orali pare che tale busto, di autore ad oggi ignoto, si trovasse prima nel cimitero locale e poi fosse stato trasportato nell'edificio, oggi abbattuto, che fu prima sede del Comune e poi della Casa di Riposo.

La prova della profonda stima verso questo medico, noto anche per non aver mai simpatizzato per il fascismo, è fissata nelle toccanti parole scritte nel "santino" stampato in occasione del suo funerale: l'ondata di dolore e di cordoglio che la ferale notizia della sua morte ha portato in ogni cuore, dice chiaramente quanto egli fosse stimato ed amato. Compì sempre il suo dovere con spirito di sacrificio, dimentico di sè ed incurante della sua salute, per portare nel palazzo del ricco e nel tugurio del povero il conforto della sua non comune perizia. Oggi un popolo intero e commosso raccolto intorno alla cara salma piange la scomparsa .... del vero amico e del padre dei poveri.

Dott.ssa Ombretta Piccinini

 

FONTI:

Archivio Storico del Comune di Ravarino, Registro di popolazione I, foglio n° 174;

Archivio Storico del Comune di Ravarino, Registro delle deliberazioni di Consiglio, 1908-1915;

Ricordo a stampa in occasione del funerale, tip.Malagodi, Crevalcore, Raccolta privata di Moreno Gesti

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