Biblioteca storica Fortunato Cavazzoni Pederzini - Comune di Ravarino

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Biblioteca Fortunato Cavazzoni Pederzini

Il fondo librario, che ha assunto la denominazione “Biblioteca Fortunato Cavazzoni Pederzini”, è stato donato dagli eredi Cavazzoni Pederzini al Comune di Ravarino e s’inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione di beni architettonici e artistici facenti parte dello stesso significativo lascito.

La pregevole biblioteca è stata intitolata all’illustre capostipite Fortunato Cavazzoni Pederzini, storico, letterato ed erudito, che nasce a Ravarino nel 1799 e muore a Modena nel 1864, ovvero a colui che maggiormente ha contribuito a formarla ed accrescerla.


Cenni storici

Dopo l’infanzia trascorsa a Ravarino, luogo natale della sua antica famiglia, si trasferisce a Modena dove comincia il suo percorso negli studi.

Il periodo giovanile è contraddistinto da una grande passione per la letteratura, la filologia e la linguistica, interessi che lo porteranno, anche grazie alla guida di mons. Celestino Cavedoni, all’approfondimento della lingua greca. Sarà, infatti, proprio in quest’ambito che, nel 1822, Fortunato inizia la sua vera attività di scrittore prendendo parte, con la pubblicazione di alcuni articoli e con traduzioni dal francese, all’iniziativa  letteraria delle Memorie di religione, di morale e di letteratura.

Attorno a questa rivista e al suo principale promotore, Giuseppe Baraldi, professore di grammatica e retorica al Seminario di Modena, dal 1808 vice bibliotecario della Biblioteca Estense, si raccolsero le menti più significative del pensiero conservatore dell’epoca.

Cresce successivamente in lui anche  un forte interesse per la filosofia politica e le scienze economiche. Le sue pubblicazioni, sotto elencate nella breve biobibliografia, rispecchiano questa varietà e vastita d’interessi; all’argomento morale dei Pensieri sopra gli atei moderni, pubblicato sulle Memorie, si affianca il commento al Convito dantesco, uscito dai torchi della Tipografia Camerale nel 1831, che gli valse il grande apprezzamento dell’ Accademia della Crusca.

Della sua attività di traduttore segnaliamo poi la traduzione dal greco dei Sei libri di San. Giovanni Crisostomo intorno al sacerdozio (Imola, Ignazio Galeati, 1837), al quale seguono altre traduzioni importanti e saggi di carattere prettamente linguistico.

Anche gli incarichi pubblici che egli assume nel corso della sua vita e della sua carriera influenzano, naturalmente, il maturare delle su riflessioni, così ad esempio i Dialoghi filosofici con altre prose minori (Modena, Tipografia Camerale, 1842) riflettono chiaramente delle attività svolte come insegnante di filosofia morale presso l’Accademia nobile militare Estense; cui segue nel 1850 la nomina come Delegato del Ministero dell’Interno presso la Regia Università degli studi di Modena, carica che ricoprirà fino al 1859.

L’ultima fase della sua vita, ritiratosi definitivamente dalla vita pubblica, segnerà il ritorno agli amatissimi studi; appartengono a questo periodo gli Studj sopra le nazioni e sopra l’Italia (Torino, Marietti, 1862)  e le Considerazioni intorno alle donne e alla loro educazione (Bologna, Tipografia di Strada maggiore, 1863).

 
 

La biblioteca

Questo profilo, appena tratteggiato, degli studi, delle opere e degli incarichi di Fortunato Cavazzoni Pederzini aiuta, seppur a grandi linee, a far emergere il disegno, la trama sottesa alla raccolta libraria che ci ha lasciato.  Anche se, si deve doverosamente premettere, egli non fu il solo a coltivare tale interesse, al contrario scorrendo i volumi è inevitabile non scorgervi l’impronta lasciata da una famiglia intera, che visse e operò lungo tutto il Sec. XIX.

Appare, infatti, evidente dalle innumerevoli note di possesso presenti sui volumi, che altri componenti della famiglia, come ad esempio Andrea, il figlio prematuramente scomparso, ma già noto negli ambienti letterari modenesi dell’epoca, ed altri congiunti, presero parte e contribuirono al costante e composito accrescimento di questo patrimonio.

 Proprio questo suo essere la biblioteca di una illustre famiglia dell’Ottocento modenese rende ancor più preziosa la donazione, in quanto rispettosa dei desideri dello stesso  Fortunato, che proprio all’importanza di conservarne nel tempo l’integrità e l’unità, fa precisa menzione in una nota manoscritta del 1861, che assume un indubbio valore testamentario, e che, oggi, si trova esposta nella sala, all’interno del Municipio, che ospita il fondo librario.

Per dirla con un importante bibliotecario italiano come Francesco Barberi: “di una raccolta libraria ci interessa non solo il singolo libro, il pezzo pregiato che fa la felicità del bibliofilo, ma il modo di stare insieme di quei determinati libri, cosa che conferisce loro una dimensione unica e irripetibile”.

Il fondo è costituito prevalentemente da monografie, alle quali vanno ad aggiungersi alcune testate di periodici, 22 manoscritti tutti databili tra ‘700 e ‘800, tra i quali spiccano quelli di note ed appunti dello stesso Fortunato e del figlio Andrea, 50 miscellanee, composte da opuscoli di argomento politico e letterario.

La parte più consistente della collezione comprende volumi dei Sec. XVIII-XIX, non mancano anche testi più antichi, 72 Cinquecentine, 115 Seicentine, un incunabolo.

Dal punto di vista contenutistico, gli interessi che qui si raccolgono sono davvero innumerevoli, possono, a grandi linee, essere riassunti nei seguenti ambiti: letteratura, filosofia, diritto, religione, scienze politiche ed economiche, scienze agrarie. Tutto questo concorre a fare di questa donazione, sia per Ravarino che per gli studi di storia locale in genere, una grande opportunità di ricerca, studio e conservazione della memoria.

E’ possibile consultare la Biblioteca Fortunato Cavazzoni Pederzini, previo appuntamento, contattando la Biblioteca comunale di Ravarino:
tel. 059900844
biblioteca@comune.ravarino.mo.it

 

BREVE BIBLIOGRAFIA

AMORTH, L., Modena capitale. Storia di modena e dei suoi Duchi dal 1598 al 1860, Milano, Banca popolare di Modena, 1967.

BARBIERI, A.- SILINGARDI, G.,  Enciclopedia modenese, [Modena], Mucchi; [poi] Negarine,  S[an] Pietro in Cariano, Il segno,  1990-.

BERTUZZI, G.
Immagini di vita modenese. Vita ed attività nella Modena fine ‘800 primi ‘900, Modena, 1979.

CAPRA, C.
Ducato di Modena e Reggio, 1700-1859, Milano, F.M. Ricci, 1994.
 

CAVAZZONI PEDERZINI, F.
- Considerazioni intorno al governo de’ poveri in Italia, Parma, per Pietro Fiaccadori,
1847.

- Considerazioni intorno alle donne e alla loro educazione, Bologna, Tip. di S. Maria  Maggiore, 1863.

- Dialoghi filosofici con altre prose minori, Modena, Tipografia camerale, 1842.

- Discorsi politici e morali, Reggio, tip. di Carlo Vincenzi, 1854.

- Elettuario contro le sette segrete, Modena, Vincenzi, 1853.

- Florilegio di prose del buon secolo, Modena, tip. di Carlo Vincenzi, 1855.

- La grafimachia, ovvero La contesa intorno alla maniera di scrivere le parole, con altre lezioni giocose, Modena, tip. Soliani, 1844.

- L’opinione e la stampa disaminate nell’attinenze loro colla morale e colla politica, Modena, Tip. camerale, 1850.

- Pensieri diversi, Modena : tipografia dell’erede Soliani, 1865.

- Pensieri sopra gli atei moderni, in “Memorie di religione, di morale e di letteratura”.

- Studi sopra le nazioni e sopra l’Italia, Torino, tip. di G. Marietti, 1862.

 
VERATTI, B.
Della vita e delle opere del cav. Fortunato Cavazzoni-Pederzini.Commentario storico, Modena, tipografia dell’Erede Soliani, 1865.
 
 
CATALOGO:

Edizioni del Sec. XVI (allegato) 

Edizioni del Sec. XVII

Edizioni dei Sec. XVIII-XIX

 
 
 
 
Biblioteca "Sibilla Aleramo"
Via Roma, 97 – 41017 Ravarino (MO)

tel. 059800844
e-mail: biblioteca@comune.ravarino.mo.it

Referenti:
Loredana Querzè
Stefania Mantovani

 
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